Moderno Quinto Ennio alla ricerca di cose buone per mettere nel mio catalogo, Hedyphagetica appunto, per trasmetterlo agli amici e a tutti coloro che sanno apprezzare il buon mangiare e il buon bere.
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Una stella che splende nel firmamento della gastronomia italiana
Alla ricerca del buon bere e del buon mangiare, alla conquista di emozioni. Il piacere materiale in stretta relazione con lo spirituale: sintesi dell’arte nella buona cucina. Sono i particolari di una cena, il filo conduttore di una scenografia gastronomica. La ricerca delle cose più semplici e più sane, il rifiuto dell’abuso di sostanze “comode” per chi cucina che soffocano i sapori genuini delle vivande. La ricerca continua di nuovi abbinamenti nel significato della naturalezza, semplicità e bontà. E quando ti siedi ad un tavolo dove la raffinatezza ed il buon gusto, senza clamori, confortato da un servizio professionale attento ti avvolge e coinvolge, non puoi aspettarti che un percorso gastronomico di altissimo profilo. “Garibaldino” mi suggerisce una lettura attenta delle note di questo ristorante. Non in riferimento all’azione e allo spirito delle ben note “camice rosse” ma al percorso compiuto in lungo e largo per la penisola dalle stesse a significare, nel parallelismo, l’utilizzo dei migliori prodotti italiani provenienti da tutto il territorio senza radicamenti allo stesso. Una cucina sovraregionale per piatti unici, originali, irripetibili, incomparabili.
Siamo in Toscana come ubicazione. Siamo in Italia come ristorazione. Filiera di prodotti scovati con passione presso fidati produttori, allevatori: la tracciabilità è assicurata. La cittadina che ospita questo ristorante è Pescia, in provincia di Pistoia. Limite nord-orientale della piana di Lucca e confine della Valdinievole è rinomata per la fiorente floricoltura e per la frazione Collodi, dove Carlo Lorenzini (detto Collodi) ambientò la celeberrima fiaba Pinocchio. Storicamente la città si è sviluppata sulla base di due nuclei funzionali differenti. A noi interessa quello posto sulla riva sinistra dell’omonimo torrente dedicato alle attività religiose e monastiche. Perché? Perché è una parte del convento delle monache di Santa Maria Nuova, luogo di culto e meditazione delle monache benedettine, il fabbricato che raccoglie come in uno scrigno Atman. La vera tradizione di luogo culinario però dobbiamo ricercarla in una fiaschetteria molto conosciuta fin dal dopoguerra, Fiaschetteria Roma, che occupava gli stessi locali e dove gli avventori del mercato settimanale trovavano ristoro con cibi locali e vino della Valdinievole.
Atman, termine sancrito che indica l”essenza”, il “soffio vitale”.
“Si è alzato il volto luminoso degli Dei, l’occhio di Mitra, di Varuna, di Agni, ha colmato il cielo la terra e l’aria: il Sole è il soffio vitale di ciò che è animato e di ciò che non è animato”
Ed è l’essenza e il soffio vitale la nuova avventura di Igles Corelli, chef di fama internazionale conosciutissimo da chi segue le trasmissioni sul canale tematico Gambero Rosso, in collaborazione con un emergente pesciatino Paolo Rossi. La mia prima volta, nell’autunno del 2011, rappresentò l’opportunità di fare un’esperienza unica. Un menù di cacciagione arrivato in tavola elaborato in modo fantasioso ma non snaturato nei sapori e ancora dolci e pani uno più buono dell’altro. Facile intuire che presto sarebbe arrivato il riconoscimento più ambito. Scrissi allora:”presto in Toscana nascerà una nuova stella” Da lì a poco, alla presentazione della Guida rossa, la meritata agnizione. Sono ritornato per la conferma nel marzo di quest’anno. “La stanza della pioggia” il menù assaggiato. Nei piatti ancora in evidenza la linea di cucina “garibaldina” che accontenta ogni desiderio e esigenza. Minimo comune denominatore: l’alta qualità delle materie prime sulle quali non si è mai derogato. Chapeau!
Ristorante Atman
Via Roma 4
Pescia (Pt)
urano cupisti
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