Pfefferlechner
Ricordi di Merano
E’ sempre un piacere tornarci. Un antica Buschenschank (taverna), già menzionata nel 1270, nel “cuore” di
Lana, il più grande paese frutticolo dell’Alto Adige
alle porte di Merano. I pendii intorno a Lana erano popolati già ca. 10.000
anni fa, dopo l’ultima era glaciale, ma la sua fama è quella di essere un punto
di arrivo o di partenza per due valli importanti: val d’Ultimo e val Venosta. Quando, per secoli, si è il crocevia di
vallate segnate da tradizioni ultracentenarie si finisce per rappresentarle
tutte. In particolare quelle legate alla cucina, ai vini e alle birre.
Birra, birra e birra perché Pfefferlechner è anche Hausbrauerei (birreria artigianale) dove ognuno può bere la sua
“Pfeffer” appena spillata. Schietta atmosfera Sud Tirolese che si respira nella
calda Stube, nell’antica cantina, nell’estivo ed ombreggiato cortile con vista
sulla stalla.
Veramente il tempo si ferma appena oltrepassi l’antico
portone di legno. Ho, da sempre, preferito la Stube per il contatto, l’intimità
di questa gente. La cucina che nasce dai gusti, dai profumi e dai sapori
trasmessi in piatti semplici ma curati basati su ingredienti stagionali della
zona. Salumi (speck in particolare), canederli, selvaggina, carni (goulash,
stinco) ma anche gli “stagionali” funghi, verdure, zuppe. Senza dimenticare i
formaggi di malga, all’apparenza simili ma dai gusti diversi…e i dolci tutti
fatti rigorosamente in casa. Strudel
di mele, sicuramente il più conosciuto del Sud Tirolo, il kaiserschmarren che, al contrario del nome, un pò difficile da pronunciare,
ha una preparazione molto semplice e simile all'impasto per le crepes. Questo dolce è una sorta di "brutto ma buono"; arriva in tavola
come una crepes tutta rotta accompagnato da ottima marmellata di mirtilli e
cosparsa di zucchero. Kaiserschmarren, ovvero la frittata dolce dell'imperatore
(kaiser). Inutile dire che una leggenda accompagna questa squisitezza che narra
di imperatori, famiglie reali, crepes non ben riuscite, mentre l’altro dolce le “strauben”vantano origini più
popolari.
Frittelle che hanno forma di chiocciola. Le strauben (il
termine tedesco straub significa tortuoso come la forma che il dolce assume
durante la frittura) vengono di solito preparate nelle feste di piazza o
durante le sagre di paese e dopo la frittura (originariamente avveniva nel grasso), vengono
cosparse di abbondante zucchero a velo. Anche queste si accompagnano con
marmellata di mirtilli rossi.
Della Birra ne abbiamo già parlato. I vini, validi quelli a
mescita, accompagnano i piatti in maniera impeccabile. La Schiava della val d’Adige,
il Lagrein e il Pinot Bianco della vicina val Venosta. Il Moscato rosa e quello
giallo per le “delizie”. Da non
dimenticare una apfel aus dem Vinshgau (una mela della val Venosta) da “mordere” a
fine pasto prima di uscire.
Pfefferlechner, un locale per godere i ritmi a misura d’uomo,
dalla calda ospitalità e dalle gioie di una cucina genuina e autentica.
Nessun commento:
Posta un commento