Le scoperte di Quinto
Ennio…
Acquasalata… nato per
stupire.
Una storica insegna viareggina
che non c’è più ed i locali di quello che fu “il Garibaldino” che rivivono per
una nuova avventura. Si è voltato pagina completamente. Nessun riferimento di
alcun tipo e presentazione di un Ristorante rinnovato in ogni sua parte, dagli
arredi ai colori delle pareti, alla nuova cucina che prepara piatti partendo
dalla tradizione con una presentazione di modernità al limite dell’avanguardia.
Tutto questo è “Acquasalata”. Nato per stupire.
Già il nome potrebbe farci pensare ad una specie
di sinonimo del mare, ma non è così. Come entri, nella prima sala, ti colpisce
un “murales” di piccole dimensioni; un’opera di Pietro Annigoni salvata per
caso dalla ristrutturazione interna. Questo artista nonostante sia ricordato
come “il pittore delle regine”, ebbe
grande predilezione nel ritrarre “persone
meno agiate” e “momenti semplici
della vita di tutti i giorni”. Era abile nel descriverne fedelmente tanto l’aspetto
esteriore quanto l’interiore. La raffigurazione del “pescato del giorno” è il riferimento al mare, all’Acquasalata.
Raffinato locale frutto
dell’evoluzione progettuale di Paola e David, giovani ma non giovani per
l’appartenenza al mondo della ristorazione. Ė tutto in mano a loro, eredi di una cultura familiare che ha radici che
portano lontano nel tempo.
Tavoli distanziati apparecchiati
con gusto, con tovagliato “neutro” rilassante nell’impatto cromatico. Elegante
senza eccessi, servizio professionale e premuroso, mai ingessato e sopra le
righe.
La cucina, dove mamma Giovanna rappresenta la “tradizione” e il
giovane talentuoso Chef Michel Marcucci fa arrivare in tavola piatti ricchi di
“concretezza”, convincenti, appaganti basati su ingredienti (il pescato del
giorno) di raffinata e ricercata qualità con l’evidente e manifesta capacità di
esaltarli nel modo migliore. Piatti di notevole impatto visivo e gustativo.
Precisione nelle cotture e
rispetto di ogni singolo ingrediente. Non cosa da poco.
Ed infine i desserts che
conquistano tutti i sensi dalla vista al palato.
Carta dei vini con centinaia di
etichette frutto di attenzione e ricerca e “finalmente” la carta delle acque minerali
non banale.
L’unico imbarazzo, del tutto
personale, si è verificato quando ho chiesto un caffè.
Mi hanno portato una
Carta caffè con varietà provenienti da tutto il mondo come quella miscela
etiope e Il Kopi Luwak indonesiano che è
un tipo di caffè prodotto con le bacche, ingerite, parzialmente digerite e
defecate dallo zibetto comune delle palme. Di fronte a tanta “arabica cultura”
sono quasi arrossito.
Acquasalata, via Fratti 62,
Viareggio. Nato per stupire
Urano Cupisti
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