mercoledì 1 marzo 2017

Il successo di Cioccolatitaliani

Interessante intervista a Vincenzo Ferrieri fatta da Pambianco Wine:



I piani di Cioccolatitaliani, 
dal travel retail al futuro partner


Come un moderno Willy Wonka, Vincenzo Ferrieri inaugura la sua fabbrica di cioccolato con libera degustazione nel cuore di Milano. L’AD di Cioccolatitaliani ha battezzato la scorsa settimana il restyling in chiave ‘from bean to bar’, dalla fava alla tavoletta fino al gelato, del locale di via De Amicis, quello in cui nel 2009 ebbe inizio la felice avventura del format basato sul cibo degli dei e giunto ora a ventitré store tra Italia e middle east, dove la golosità del prodotto è riuscita a sfidare anche un fattore climatico teoricamente avverso. Si tratta di un concept con produzione a vista del cioccolato, dove il ciclo di realizzazione diventa scenografia per uno spettacolo visivo e olfattivo. “Siamo i primi – spiega Ferrieri aPambianco Wine – a mostrare la produzione del cioccolato in un punto vendita al dettaglio. Questo nuovo concept verrà adottato nei flagship di tutti i grandi paesi dove siamo presenti, con previsioni di una seconda apertura a Dubai entro la fine del prossimo anno e di una terza a Doha attorno al 2019”.
Come si spiega il successo di Cioccolatitaliani in Medio Oriente, dove le temperature certamente non incitano al consumo?
Nei Paesi arabi c’è un consumo pazzesco di cioccolato. Per le donne, in particolare, è una vera e propria forma di entertainment. Inoltre, si tratta di un elemento fondamentale nella sfera affettiva della popolazione. Le vendite sono straordinarie soprattutto per la regalistica e per il prodotto già confezionato.
E in Italia? Esiste ancora un fattore stagionale nei consumi?
Per noi il fatturato è stabile più o meno tutto l’anno. D’inverno aumenta il consumo di tavolette, cioccolata in tazza, caffè e pasticceria; d’estate aumenta quello di gelato, che comporta un consumo consistente di cioccolato perché per ogni cono ne utilizziamo circa 18 grammi.
Quanto vale oggi Cioccolatitaliani?
Abbiamo chiuso il 2016 con circa 30 milioni di fatturato, per una redditività misurata in ebitda di circa il 16 percento. Nel 2009 eravamo partiti con 800 mila euro di ricavi e 18 dipendenti. Oggi, tra diretti e indiretti, siamo circa 540.
Progetti di nuove aperture per l’anno in corso?
Il 2017 sarà un anno importante, perché entriamo per la prima volta nel canale del travel retail in collaborazione con il gruppo Cremonini. Apriremo nei prossimi mesi il primo store all’aeroporto di Malpensa, poi arriverà Cagliari. Da queste aperture ci aspettiamo più visibilità a livello internazionale.
E nel retail tradizionale?
Abbiamo in programma altre due aperture in Arabia Saudita, la seconda in Qatar, la prima in assoluto in Oman. In Italia prevediamo due opening, uno a Milano nel nuovo quartiere CityLife e l’altro a Bergamo. In prospettiva, stiamo portando avanti un’attività di sviluppo proattivo in mercati caratterizzati da alto potenziale di crescita e buon livello di aggredibilità come Germania, Spagna e Portogallo.
Perché il vostro format ha funzionato?
Perché abbiamo reso più democratico un prodotto che nel retail era legato alla visione fredda e vecchia della boutique di lusso. Il segreto è stato puntare sulla somministrazione, estendendo l’offerta fino alla gelateria e alla pasticceria. La visione dell’imprenditore però conta per il 3%, il restante 97% dipende dalle capacità di un team motivato e competente che abbiamo avuto la fortuna di creare nel tempo.
A livello societario, quali evoluzioni sono previste?
Siamo indipendenti, la proprietà è al 100% della famiglia e attualmente non abbiamo intenzione di aprire il capitale a soci esterni. Questa soluzione potrebbe essere contemplata un indomani, con una minima apertura, per dare ulteriore benzina al nostro progetto di sviluppo.
Quale sarebbe il vostro partner ideale?
Ne abbiamo analizzati tanti, da quelli industriali ai fondi di investimento che spesso abbiamo incontrato in questi anni… Alla fine pensiamo che dovrebbe essere un partner industriale, con i nostri stessi valori e soprattutto con una visione aziendale di lungo periodo.

Pambianco Wine 28/02/17



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