Sulle nostre tavole arrivano gli insetti: ma siamo davvero
pronti a mangiarli?
Disgustosi, ripugnanti, vomitevoli. Così la maggior parte
degli intervistati.
Eppure, indirettamente, si rischia di mangiarli nella
quotidianità. Per adesso le farine prodotte con gli insetti e destinate ai
mangimi negli allevamenti soprattutto ittici, hanno costi di produzione ancora
elevati. Ma se l’industria alimentare vuole, il passo diventerà breve. Speriamo
nella tracciabilità.
Inutile dire che in antichità si cacciavano lucertole e
grilli. Nostalgia del passato?
Oggi sentiamo parlare di urgenze alimentari per i tempi in
cui viviamo e gli insetti sono stati riportati alla ribalta della ristorazione.
Ed anche l’Unione Europea plaude all’uso di vermi, delle farine e tutto quanto ne deriva.
Così mentre i cinesi si avvicinano sempre più ai nostri piatti tradizionali c’è nell’aria l’inversione delle nostre abitudini alimentari. Si dice, si mormora che servirà un passaggio generazionale; allora forse “me la cavo”!
Dopo i vegetariani, i vegani ecco i degustatori entimologi e i cultori della cucina “esapoda”
(termine inventato dal sottoscritto). Mi viene da dire: si salvi chi può!!!
Chapeau!
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