Il giorno dell’OCA
Finalmente è arrivato il giorno dell’OCA. Ho atteso con pazienza il mio
turno concedendo “la precedenza” ai titolati, gli esperti, i colleghi e i
curiosi. D’ora in poi solo chi torna “ha detto la verità”.
Mi siano permesse alcune considerazioni di partenza:
·
L’Oca non è il revival
dell’Oca Bianca di Marco Garfagnini. Nemmeno nelle intenzioni dei nostri amici.
Personalmente non l’avrei chiamato “L’Oca”; è un nome ambiguo e fuorviante. Il
nobile pennuto ha a che fare con il mare? Quello selvatico, è vero, migra e
vola sul mediterraneo ma quello stanziale, da cortile, francamente lo si trova
nell’intero. Ricordiamoci che l’Oca Bianca è nata al di là dell’Aurelia. Certo
nemmeno Il Salacchino o Il Sugarello (nomi
che mancano a Viareggio). Nemmeno Da mi
ma’ o da mi pa’ o dai mezzi mozzi. Il mio suggerimento forse avrebbe
portato verso il mondo della mitologia con la ricerca di affinità con il mare.
Ma adesso è l’OCA e l’OCA sia. E’ nato come Ristorante “nella media”, con una
cucina essenziale, non ricercata, sicuramente genuina e raffinata nei suoi
componenti.
·
Chi cerca confronti,
paragoni con locali “stellati”, nouvelle couisine, ha sbagliato locale. Di
conseguenza tutte, ripeto tutte le recensioni fino ad ora fatte, a mio avviso, sono
fuori luogo. Dagli articoli pubblicati prima dell’apertura (ripieni di assurda
enfasi e ricorsi storici come “la champagneria di alta classe risorge” oppure
“lo storico locale dei gourmands riapre”) passando per articoli storici che
iniziano da Adamo ed Eva (ricordare la nascita di Marco in quel di Capezzano
Pianore e….) alle recenti visite di “esperti” più o meno noti.
·
Questo locale vuole essere
solamente un Ristorante che offre la possibilità di trascorrere una piacevole
serata, immersi in uno scenario unico, con buon cibo e vino, senza, alla fine,
“svenarsi”. Punto.
Oggi l’ho provato. Parto dal prezzo pagato: € 40,00. Due antipasti di cui
uno a base di sparnocchi al vapore guarniti di spicchi di pomodoro e letto di
“verde”, l’altro gamberi biondi con
tortino di finocchi e lieve caduta di miele. Un primo: taglierini con totanini,
fiori di zucchine e spolverata di bottarga. Un secondo : un filetto di orata
con spicchi di carciofi passati al forno. Un semplice dessert: tortino crema e
frutti di bosco e, a lato, gelato di fragole. Caffè. I vini: un Muller Thurgau
trentino di Graziano Fontana 2011, un Sauvignon Blanc altoatesino di Peter Dipoli
2010, un Pinot Bianco friulano di Gianluca Anzelin 2012, un Verdicchio dei
Castelli di Jesi dell’Azienda San Lorenzo 2011 e Moscato d’Asti dell’Azienda
Criolin 2012. Logicamente tutto al bicchiere.
Menù da “stella”? No certamente ma ben fatto, materie prime fresche,
cotture giuste e condimenti di prim’ordine a cominciare dall’olio. Un tocco di
classe? Acqua Lauretana.
Un ultima considerazione. Esiste un altro locale con simile posizione, con
queste prerogative, a questo prezzo? La vedo dura. (U.C.)
Ristorante L’OCA
Via Coppino 409 Viareggio
Tel
0584 1661661
info@ristoranteloca.it
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