Castagne e Marroni cotti al vapore e farina
macinata a pietra: la riscoperta dei sapori di una volta.
Amarcord: al mattino del 2 novembre, molto
presto, in processione con gli “incappucciati della Misericordia” verso i
cimiteri a venerare i propri defunti con in tasca “i ballocciori” (le ballotte,
castagne e/o marroni bolliti) per tenere “calde le mani”.
Già: i “ballocciori” ovvero castagne
bollite.
Castagne
o Marroni?
Nel linguaggio comune il termine “castagna”
viene utilizzato per definire qualsiasi tipo di frutto del castagno disponibile
in commercio, anche se in realtà questo termine non è propriamente corretto.
Un’importante distinzione, infatti, è quella
tra “castagne” e “marroni” che,
nonostante vengano spesso utilizzati come sinonimi, indicano in realtà due
prodotti ben diversi dal punto di vista morfologico, qualitativo e
commerciale.
Il termine “castagna” comprende numerosissime varietà
di derivazione dal castagno europeo, diffuse nelle diverse zone castanicole
italiane tra le quali la mia Versilia rappresentata dalla parte pedemontana
collinare, baluardi difensivi delle marmifere Alpi Apuane.
All’interno di ogni riccio sono presenti 7 frutti di forma allungata e colore
bruno scuro. Le castagne sono provviste di una buccia interna che penetra in
profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (nel qual
caso si parla di frutti settati) che le rende spesso difficili da sbucciare.
Dal punto di vista commerciale le castagne
vere e proprie sono di pezzatura diversa, più piccola e costano generalmente meno
dei marroni, rispetto ai quali sono meno pregiate.
I marroni sono
destinati sia alla trasformazione industriale sia al consumo fresco; sono la
tipologia più ricercata sul mercato dove si vendono a prezzi elevati, anche a
causa della loro inferiore disponibilità dato che all’interno di ogni riccio
sono presenti solo 3 frutti.
Sono considerati “marroni” i frutti di
castagno non settati, di forma più “bombata”, con la buccia bruno chiaro
leggermente striata e un gusto più dolce e profumato della castagna. Fra le
caratteristiche principali del marrone c’è il fatto che l’episperma (cioè la
buccia del frutto) non penetra la polpa e questo permette di sbucciarli più
facilmente.
Certo le
caldarroste (dette anche "mondine") a base di marroni sono una delizia unica!
dette anche Mondine
Castagne e marroni fanno parte anche di quei
frutti cosiddetti “antichi”, perché nel
tempo hanno in parte perso l’importanza che ricoprivano nell’alimentazione
umana in quanto rimpiazzati da cibi meglio adattabili alle logiche industriali.
Con la riscoperta in cucina dei valori “di una volta” è aumentata però la
richiesta di questi prodotti, contraddistinti anche da importanti proprietà nutritive.
Ecco allora produzioni di nicchia, ricercate come le farine.
La farina di marroni è adatta per la preparazione di ricette salate, come ad
esempio la pasta fresca (in abbinamento con la farina di grano tenero o la
semola di grano duro), e di ricette dolci, a partire dal classico castagnaccio
e in generale per le torte, che diventano più soffici grazie alla capacità di
questi tipi di farine di assorbire l’umidità dei liquidi utilizzati
.
l'impasto con il "filo d'olio"
Cotto da "mangiare"
Ma è anche vero, che nelle nostre tradizioni, il castagnaccio si faceva
anche con le castagne “povere”. E come
era buono!!!
Pensierino finale: e dei "tordelli" (con la "d") con farina di castagne ripieni di ricotta ne vogliamo parlare!!!
Urano Cupisti (L’Eretico)
In collaborazione,
per la parte descrittiva, con Pierluigi Papi
Cambiamenti,
ufficio stampa Euro Company s.r.l. Società Benefit:
info@pierluigipapi.com
Nessun commento:
Posta un commento